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Mi leggi?

A volte mi chiedo se sia possibile conoscere il mese, il giorno e l’ora in cui la mia vita abbia preso la strada che mi ha condotta dove mi trovo adesso.

Si potrebbe obiettare che ogni secondo apre una porta sull’ignoto per ciascuno di noi e io sarei anche tentata di dire che sì, si tratta sempre di una concatenazione di eventi e mai di un evento unico che cambia il corso della vita.

Tuttavia sento di trovarmi in un momento della mia vita in cui mi chiedo “ma cosa ci faccio qui? ma che sto facendo?”. Queste sono domande che tutti si pongono almeno non una ma direi un milione di volte della vita, nessuna scoperta eclatante all’orizzonte stasera. Crescere in fondo è così: è scoprire che non sei un’eccezione alla regola ma che anche tu sei la regola. La regola che vuole che più si va avanti nella vita più si capisce che nessuna sensazione è mai unica e nessun dolore è mai passato una sola volta sulla faccia di questa terra.

Ed è per questo motivo che mi chiedo se si possa individuare con precisione chirurgica l’istante che ha separato le acque, che ha fatto passare una corrente di energia che mi ha portata da dov’ero a dove sono adesso. Bisogna ammettere però che un simile sapere sarebbe in gran parte vano, ammesso che sia possibile: e ora che lo sai che la tua vita è cambiata mercoledì 15 febbraio 2016 alle ore 20:17 che cosa pensi di fare? Cosa pensi di ricavare da questa nozione? Non saprei cosa rispondere a questa ipotetica accusa, la prima cosa che mi passa per la mente sarebbe che ne ricaverei la libertà cartesiana di mettere un punto ben definito tra l’asse delle ascisse e quella delle ordinate.

Sarebbe però una libertà molto vincolante, forse addirittura paralizzante: meglio illudersi che nella vita le porte si aprano continuamente? Che non esistono treni non presi e lasciate perdute ma solo infinite possibilità, continue, incessanti, tutte pronte all’uso, in qualsiasi momento. Inutile dire che non lo so. Sto qui a scrivere con la consapevolezza di gettare una goccia in un oceano: chissà se qualcuno mai mi leggerà e quando. Ecco, forse quello potrei conoscerlo, potrei saperlo a patto che questa ipotetica persona esca dalle nebbie delle ipotesi e mi si presenti: Ciao sono l’ipotetica persona. Ti ho letta un giovedì sera, per la precisione era il 23 settembre 2023 alle 22:57. Le tue parole mi hanno colpita, volevo solo che lo sapessi.

Sarebbe bellissimo. Sarebbe l’unione di due punti, la formazione di una e una sola retta secondo la geometria euclidea: creeremmo una strada.

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